Ischèliu/Richiamo prima edizione

1 al 6 agosto 2022

La residenza artistica ISCHELIU/RICHIAMO, organizzata dalla Istituto Autonomo Sardo Fernando Santi con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, Fondazione Film Commission, e di MusaMadre Festival (Comune di Bonorva e Associazione Enti Locali) si è svolta a Rebeccu tra il 1 e il 6 Agosto ed è stata dedicata alla scrittura cinematografica del diario del proprio “viaggio delle radici”.

 
 
  • Call (chiusa il 16 giugno 2022)

  • Moreno Cabitza (Ginevra/Svizzera)

    Giovanni Casu (Berlino/Germania)

    Valentina Di Cataldo (Milano/Italia)

    Silvia Montis (Herlev/Danimarca)

    Alessio Orrù (Lille/Francia)

    Carolina Pankonin (Madrid/Spagna)

    Alessandra Piovera (Sherman Oaks - California/USA)

    Andrea Pizzalis (Roma/Italia)

    Federica Soletta (New York City/USA)

    Natascia Sollecito Mascetti (Genova/Italia)

 
 

Dieci partecipanti hanno risposto alla open call diffusa in ambito internazionale sono stati scelti oltre che per il loro status di sardi emigrati o discendenti, per le motivazioni che spingono ad intraprendere questo percorso alla ricerca delle proprie radici e per il loro background e la relazione con le arti. A loro è stata offerta un’esperienza immersiva in un borgo, Rebeccu, normalmente disabitato e isolato, che riprende vita intorno a una comunità che si genera con l'attivazione di un processo artistico-culturale.

Durante questo periodo di residenza i partecipanti sono stati messi in relazione sia con la Natura e con la ricca Storia del territorio, sia con artisti nati in Sardegna ma che hanno basato la propria produzione artistica e costruito la loro carriera al di fuori dell’Isola.

La residenza si è incrociata con la programmazione del Festival MusaMadre. arricchendo l’esperienza artistica e immersiva di come Natura e Arte possano dialogare tra loro.

Ischeliu è ideato e curato da Valeria Orani ed è caratterizzato da 4 diversi punti di attivazione per avviare un processo artistico-creativo: Il tema “Richiamo”, la sardodiscendenza,  il borgo disabitato che riprende vita e la relazione con gli artisti ospiti di un progetto multidisciplinare come MusaMadre.

In particolare per “sardodiscendenza” si intende il minimo comun denominatore dei partecipanti che agisce come motore e desiderio di riconnessione, espediente della creazione di un diario di viaggio legato a questa specifica esperienza.

Tutor della residenza è Francesca Lixi, regista, autrice e documentarista.

L’intento di questo progetto è far emergere come si esprimono i punti di vista, le visioni e gli sguardi personali in un territorio di esperienze comuni. Il punto di vista come punto di partenza, il punto macchina, secondo il linguaggio cinematografico, dal quale l’osservatore decide di inquadrare quell'esperienza, quell'evento. Il punto dove ci si posiziona per entrare in relazione con ciò che accade e per restituire e condividere la propria visione, il proprio sguardo in relazione a quella esperienza.

Se partiamo da qui, le domande si generano in continuazione e nutrono lo spazio dal quale avviare una ricerca che non deve necessariamente trovare risposte, ma certamente un luogo di condivisione di ciò che si vive e del proprio modo di rielaborare le esperienze vissute.

Il linguaggio cinematografico è in questo senso un mezzo importantissimo, che offre la possibilità di esporre e condividere direttamente dove si appoggia il proprio sguardo quando si sta al centro di ciò che si sta vivendo, per fermare, condividere raccontare la nostra personale visione di quell'esperienza.

Le riprese che i partecipanti faranno con i loro telefoni cellulari, le registrazioni audio, eventuali altre forme di comunicazione legate alla realizzazione di una propria  visione (piccole installazioni, creazioni plastiche o fotografie ecc...), sono elementi di condivisione con il gruppo. Tutti sono coinvolti nella stesura di una sceneggiatura collettiva, si potrà sperimentare come e se, la condivisione della propria visione attraverso il proprio sguardo, possa o debba spogliarsi di gran parte della propria specifica individualità/personalità, per poter affrontare lo scoglio della separazione e delle differenze per poter  incontrare l'altro, affinché sia semplicemente la produzione creativa collettiva ad esprimersi.

Potrebbe forse essere questo uno dei terreni più fertili per sperimentare il processo che si attiva fra l'io e il noi in un processo creativo condiviso. Anche il rifiuto, di uno o più partecipanti, al lavoro collettivo, sarà un gran nutrimento per comprendere cosa accade se non si è tutti ma parte, se non si è insieme ma separati nell'esperienza di un processo creativo attivato.

Per fare sì che la consapevolezza del proprio vissuto possa essere favorita,  si parte da un'esperienza quasi propedeutica, sulla ricerca e la scoperta, o riscoperta, di quali sono le porte sensoriali preferite dai partecipanti. Quelle con le quali si trovano meglio e che usano più frequentemente per vivere e rielaborare le esperienze quando scelgono di comunicarle. Sappiamo che i nostri sensi sono le porte d'accesso all'ampio spazio dell'intuizione e della creatività, spesso le usiamo senza esserne consapevoli.

Attraverso esercizi di base provenienti dalle tecniche teatrali si sperimenterà la separazione e/o l'unione delle funzioni degli organi di senso nella percezione degli eventi (vista, tatto, gusto, olfatto, udito ). Questa esperienza farà da subito emergere la necessità di una scelta che normalmente si fa a priori ma che, se raggiunta consapevolmente,  può portare ad una maggiore disposizione alla scoperta di ciò che abbiamo il desiderio di raccontare e di come, la fiducia nell'affidarsi all'intuizione, conduca spontaneamente ad una narrazione.

Per questo motivo sarà prezioso vedere se, il modo con cui i partecipanti sceglieranno di incontrare gli artisti dopo i loro spettacoli, le escursioni nel territorio e le condivisioni, cambierà a seconda del tipo di sguardo che decideranno di adottare e del materiale che produrranno, per condividere con il gruppo ciò che sceglieranno di fermare e raccontare.

I partecipanti quindi saranno accompagnati verso l'individuazione di ciò che può essere condiviso del proprio specifico modo di guardare, osservare ciò che accade quando lo espongono e se e quale sarà il materiale più adatto da montare per arrivare ad un racconto collettivo delle loro esperienze.

I professionisti invitati ad essere partecipi della residenza del 2022 saranno:

Fabio Acca (critico e curatore)

Daniela Cattivelli (compositrice)

Luciano Chessa (musicista e compositore)

Simone Contu (location manager)

Simone Dulcis (musicista)

Lea Karen Gramsdorff (attrice)

Adele Madau (musicista)

Peter Marcias (regista cinematografico)

Antonio Marras (designer e artista)

Valentina Medda (artista visiva e performer)

Maurizio Saiu (coreografo, performer)

Tiziana Troja e Michela Sale Musio (performers)

 

Tutor: Francesca Lixi

Assistente e montatore: Francesco Pupillo

Progettazione e coordinamento: Valeria Orani