Torna a tutti gli Eventi

LANGELO di e con Alessandra Cristiani

  • Borgo Antico Rebeccu Rebeccu, Sardegna, 07012 Italy (mappa)

Alessandra Cristiani

LANGELO

ideazione e presenza: Alessandra Cristiani 

Una visione anomala insinua intimità tra eresia e redenzione. Del Langelo come diversa creatura si scrive: «Langelo in quel suo passare o semplice esistere, / in un intimo silenzio… / persiste ai nostri occhi senza alcun miracolo. / Dolente, non può dare salvezza / all’umano sentire e agire… / non resta che scrutare ed essere scrutati / senza soluzione alcuna dello sguardo / Langelo è muto di carne e spirito»

Corpo e Silenzio: l’esposizione, una necessità atemporale, il desiderio profondo e largo della corporeità. Tutto ciò che è, tutto ciò che agisce nel corpo tende a questa dimensione di altissima temperatura che è il Silenzio, il suo consistere, la sua lingua. Ogni grammo di sé ritrova la propria fisicità, come se in ogni suo angolo interno esterno, visibile invisibile, un seme fosse posto e covato e fiorisse…poi ogni fiore si comporta come un cristallo: ogni istante rifrange sé stesso nel successivo, in una nuova reciprocità e per altri rilanci, sconosciuti, inesauribili. Corpo e Silenzio...un’attenzione al luogo più intimo, qualcosa che può nella meraviglia della percezione e nell’assolutezza della sua dimensione, semplicemente essere nella sosta, nella soglia.

Langelo tenta un’originalità percettiva nell’usufruire come luogo performativo, non propriamente il palco teatrale, ma la natura di altri luoghi, altri siti, nell’accezione di diverse dimore, che possano accogliere, generare, indagare la dimensione del silenzio. Una sensibilità, una attenzione che si riversa verso se stessi  e verso l’altro, all’unisono.

Alessandra Cristiani. Da sempre il movente del suo percorso è la possibilità di indagare e percepire la natura sottile del fenomeno corpo. Ha prediletto in tal senso una formazione non usuale per l’acquisizione delle competenze e delle sensibilità inerenti al movimento.

Da un primo approccio al fare artistico che si è nutrito dei principi del Teatro di Strada, del Terzo Teatro, del Teatro di Ricerca, negli anni novanta si è orientata maggiormente nell’esplorazione del pensiero e della danza, tracciati dalla filosofia del “Buto Blanc”, del danzatore giapponese Masaki Iwana. Lo spirito tagliente, il rigore, il Nikutai dell’Ankoku Buto, divengono ulteriori strumenti di conoscenza e stimoli costanti per sondare e rinnovare una propria autorialità creativa.  E’ performer e danzatrice. I suoi lavori a partire dal 2000 allenano la messa a fuoco di un metodo personale nell’individuazione delle tematiche e degli aspetti corporei, che nello scorrere della pratica vitale quotidiana, emergono come occasioni di danze performative, “opere d’essere”.
Il tempo, lo spazio, la memoria, l’energia, l’ignoto sono suoi esclusivi ambiti di ricerca, ulteriori sconfinamenti dello sguardo sulla materia corpo.
Lo strabordare di un “paesaggio interiore” , la tattilità della presenza in scena, in dialogo con la natura dell’elemento circostante: lo spazio; l’invocazione della non azione, della dimensione del silenzio, quale cibo per le ossa, per le innervature tra muscoli organi visceri…sono possibili sorgenti presso le quali sostare in rituale ascolto, intercettando la debole voce del nuovo.

Indietro
Indietro
4 agosto

CANNOLI SICILIANI di Roberta Corradin

Avanti
Avanti
5 agosto

LEZIONI ITALIANE di Fabio Canino